Vino biologico, vino naturale?
Sintesi dell'intervento di Maurizio Altea e Adele Illotto all'incontro conviviale "In Sardigna seus tottus biologicus!"
Vino biologico, vino naturale?
I due termini non sono sinonimi. Mentre il primo è definito da delle norme di legge, più precisamente dal Regolamento dell'Unione Europea n.203/2012 sul vino biologico, il termine vino naturale viene utilizzato per indicare i vini dei vignaioli che fanno parte del movimento dei vignaoili naturali, contadini-artigiani che imbottigliano personalmente ciò che fanno in vigna e in cantina.
Il Regolamento dell'8 marzo 2012 stabilisce che si può utilizzare il termine vino biologico in etichetta, in seguito alla certificazione di un organismo di controllo. Prima la certificazione biologica era prevista soltanto per le uve e la sola dicitura consentita in etichetta era “vino ottenuto da uve da agricoltura biologica”.
La norma esclude dalle pratiche di vinificazione tutta una serie di prodotti e di tecniche come l’acido sorbico, la desolforazione, l'elettrodialisi, la dealcolizzazione, il trattamento con scambiatori di cationi, l'osmosi inversa ecc.
Pone dei limiti al tenore dei solfiti, più bassi rispetto a quelli ammessi per i vini non biologici.
Il tenore massimo dei solfiti ammesso è di 100 mg/l per i rossi (150 mg/l nel convenzionale) e di 150 mg/l per bianchi e rosati (200 mg/l nel convenzionale) con un differenziale di 30mg/l quando il tenore di zucchero residuo è superiore a 2 g/l.
Per il termine vino naturale non ci sono norme di legge, ma i vignaioli che lo producono (che in vigna praticano l'agricoltura biologica o biodinamica) seguono delle regole consolidate, più restrittive rispetto a quelle del vino biologico:
Vendemmia manuale
Lieviti naturali ( fermentazioni spontanee )
Tenore di solfiti più bassi rispetto a quelli consentiti per i vini biologici: inferiore a 50 mg/l per i rossi, a 70 mg/l per i bianchi e a 100 mg/l per vini dolci.
Nessun altro additivo non specificato in etichetta.
Ci sono quindi vini che si possono definire solo biologici, che si limitano a rientrare nelle regole stabilite dal regolamento europeo, vini naturali, di quei produttori, che non vogliono sostenere i costi della certificazione e ritengono più giusto autocertificarsi e vini biologici e naturali (come i vini Altea Illotto) certificati come biologici, ma, che per scelta, seguono le regole più restrittive dei vini naturali, perché ritenute più in sintonia col territorio e con l'ambiente.
Per il termine vino naturale non ci sono norme di legge, ma i vignaioli che lo producono (che in vigna praticano l'agricoltura biologica o biodinamica) seguono delle regole consolidate, più restrittive rispetto a quelle del vino biologico:
Vendemmia manuale
Lieviti naturali ( fermentazioni spontanee )
Tenore di solfiti più bassi rispetto a quelli consentiti per i vini biologici: inferiore a 50 mg/l per i rossi, a 70 mg/l per i bianchi e a 100 mg/l per vini dolci.
Nessun altro additivo non specificato in etichetta.
Ci sono quindi vini che si possono definire solo biologici, che si limitano a rientrare nelle regole stabilite dal regolamento europeo, vini naturali, di quei produttori, che non vogliono sostenere i costi della certificazione e ritengono più giusto autocertificarsi e vini biologici e naturali (come i vini Altea Illotto) certificati come biologici, ma, che per scelta, seguono le regole più restrittive dei vini naturali, perché ritenute più in sintonia col territorio e con l'ambiente.